STORIA

Roma.60 Social

Anni ‘70

Il gruppo Roma 60 nasce da una intuizione di un sacerdote insegnante di religione presso la scuola media del nascente quartiere di Spinaceto, Don Nunzio Gandolfi, che  nel 1969 fonda le prime due squadriglie, e coinvolge capi provenienti da Monteverde (Roma 10). La prima numerazione del gruppo è Roma 88, e il fazzolettone è giallo. Ma già l’anno dopo prende la numerazione attuale e il fazzolettone rosso bordeaux. Presto nasce il reparto “Niagara Falls” e il branco, seguiti poi da noviziato e clan. Altri capi arriveranno da Montagnola per completare quest’opera di vera “frontiera”.

Spinaceto è agli inizi degli insediamenti e si registrano grossi movimenti sociali per dare vita a qualcosa di diverso di un quartiere dormitorio.

La sede, in Via Renzini, è in realtà la casa dei sacerdoti. Alla fine degli anni ’70, con l’ingresso di capi formati nel gruppo si completa e consolida la presenza del gruppo scout nel quartiere. Questo legame col territorio si fa sempre più forte grazie alla presenza di capi che vivono e lavorano a Spinaceto, che hanno contribuito alla nascita di diverse realtà (di servizio, ma anche di lavoro e di cultura) e all’impronta sociale di numerose iniziative (“Corri, Cammina e Gioca”, il Campo nomadi, Scolarizzazione dei nomadi,la Via Crucis al parco Campagna, ecc)

Anni ‘80

Segue un periodo di cambiamenti:  la sede gestita in proprio dal 1979 quando i sacerdoti si trasferiscono nella nuova Parrocchia, i lavori di miglioramento (tetto)  e l’accesso al secondo piano. Nel 1982 viene redatto il primo  Progetto Educativo di Gruppo… è la svolta verso la formazione dei capi. Il gruppo scout ha caratteristiche sue ed originali rispetto agli altri, ad esempio l’uniforme, visto il livello sociale del quartiere, è raramente quella ufficiale, e come pantalone domina il jeans.

Nel 1983-85 avvengono una serie di cambiamenti nello scautismo di zona: lo spostamento del RM 37 da Mostacciano ad Acilia, la chiusura del Roma 31 al Villaggio Azzurro. Entrano in comunità capi diversi capi del Roma 31, e nel gruppo la maggior parte dei ragazzi. Nasce un secondo reparto, il Wyoming, e un secondo branco. Dopo alcuni anni sarà necessario anche lo sdoppiamento nel Clan in due unità, Torrente Impetuoso e Impeesa, per evitare la nascita nel 1987 di un clan di 40 ragazzi.

Alla fine degli anni ottanta arrivano le difficoltà per mancanza di capi la cui conseguenza è la chiusura del  reparto Wyoming e del secondo branco, molti partenti di questa generazione però entreranno in Comunità Capi. Nasce il Niagara 2.

Anni ‘90

Si completa così il cambio generazionale che porta all’ingresso nella Comunità Capi della seconda generazione, ovvero di quelli che sono stati cresciuti dai capi del quartiere. E’ un salto qualitativo determinante, i giovani capi saranno decisivi per la crescita del gruppo, nello stile, nella formazione capi, nei rapporti con la Zona, nell’apertura al territorio coi servizi extra-associativi. Il Roma 60 da gruppo di frontiera si trasforma in una vera e propria realtà dello scoutismo capitolino.

La Co.Ca. giovane porta in se molte speranze, ma anche molte insidie. Nel 1993 si riapre il secondo reparto (Genesis) con l’obiettivo di far attecchire nella parrocchia di  Tor-De-Cenci lo scoutismo. Si ufficializza la permanenza nello stabile di via Renzini con un contratto con il Comune di Roma che prevede un debito di 34 milioni (riferito alle quote di affitto pregresse) e ad un affitto mensile.

Nel 1997 la chiusura del Genesis, la nascita del NIAGARA 3 e la fusione dei clan riportano il gruppo alle dimensioni attuali.

Anni ‘00

Iniziano anni molto duri per il gruppo. La chiusura del Rm 54 e del Rm 56 ha portato all’ inserimento  di alcuni ragazzi e alcuni  capi. Nonostante ciò la Comunità non vede nuovi ingressi e nel 2003 si rischia la chiusura del gruppo. Questa viene evitata con il ritorno al servizio di capi della generazione precedente.

Nel 2002 avviene la stipula della prima concessione ufficiale col Comune di Roma della sede. Alla data l’affitto è di circa 140 Euro mensili e circa diciassettemila euro di debito da pagare nei cinque anni di affitto successivi. In quella  data la cassa di gruppo contiene poco più di 5 mila euro raccolti dal 1992 al 2001 per la sede.

La sede diventa una questione pesante per la comunità ed un aggravio per il servizio. Ex capi e genitori vengono in aiuto, cercando finanziamenti e appoggi.

Il gruppo resiste alla penuria di capi e nel 2006 a seguito di un’opera di ristrutturazione integrale della sede, il reparto avrà la sede provvisoria e il magazzino nell’oratorio parrocchiale di Spinaceto, il clan e il branco nella parrocchia del Villaggio Azzurro. Questo nell’ottica di un progetto di gruppo su due parrocchie, progetto che viene verificato come inattuabile solo tre anni dopo, nel 2008.

Dal 2007 per coprire le spese la sede diventa ufficialmente una base scout per ospitare gruppi da tutto il mondo, con la decisiva gestione da parte di genitori ed ex capi. Grazie ad un progetto con la Regione alla fine del 2008 il gruppo reperisce i fondi necessari a dotare la base di una cucina nuova e di materassi, trasformandola nell’attuale centro scout.

La nuova concessione ci permetterà di non avere più debiti, ma la rivalutazione della sede ristrutturata porta il canone a oltre 500 euro mensili. Siamo costretti per un rinnovo importante di capi a chiudere per un anno il Branco nel 2008-2009.

Anni ‘10

Dal 2009 ad oggi i nuovi ingressi hanno impresso al gruppo un nuovo salto di qualità, facendolo un punto di riferimento per lo stile scout, il servizio, la partecipazione alla vita dell’associazione nelle strutture della Zona Ostiense. La formazione capi è pressochè perfetta, e raramente dobbiamo ricorrere a deleghe per aprire le unità.

Dopo la riapertura del Branco si è avviato un progetto che doveva portare il gruppo scout a divenire un vero e proprio gruppo parrocchiale, risolvendo la quarantennale questione della sede separata dalla parrocchia. Purtroppo il progetto si è arenato di fronte alla difficoltà attuale della Parrocchia di accogliere di colpo una realtà cosi grande e presente.

Ci siamo ritrovati quindi alla fine di un cammino triennale a vedere la nascita di una nuova realtà, il Gruppo Cittadino, che se rileggiamo la nostra storia, è semplicemente il riconoscimento della nostra realtà di sempre, un gruppo del territorio, al di là dei confini parrocchiali, che accoglie ragazzi da un bacino vastissimo, e che ha una sua sede, che è diventata anche un centro scout internazionale.